Una industria cosmetica sempre più green e online + il caso P&G Responsible Beauty

L’ascesa del movimento ecosostenibile e dei canali di vendita online non sono fenomeni nuovi: i consumatori sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale di quello che acquistano e preferiscono acquistare nella maniera più comoda possibile.

Ad oggi però, per via della pandemia scatenata dal COVID-19, è in corso una loro forte accelerazione, non solo nell’industria cosmetica ma trasversalmente in tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

La tutela dell’ambiente sta diventando un differenziatore di prim’ordine anche in mercati che fino a poco tempo erano considerati operativamente vincolati a tecnologie inquinanti e comunque poco inclini al cambiamento. Tesla è oggi la prima azienda automotive nel mondo, davanti al colosso Toyota.

Lo stesso si vede nel campo della politica, dove i partiti “verdi” sono in continua ascesa.

Questo cambiamento nelle scelte e cognizioni del cittadino/consumatore ha portato a uno stravolgimento ancora più accentuato del panorama odierno e una conseguente reazione da parte di aziende e parti sociali.

Alla luce di tutto questo, andiamo a vedere qualche esempio sul come stia cambiando il mercato cosmetico.

A monte: un cliente sempre più green e online

I consumatori al giorno d’oggi sono sempre più informati e considerevoli di tutti i fattori che stanno dietro ad un prodotto, sia dal punto di vista funzionale che da quello etico, sociale e ambientale.

Il loro percorso all’acquisto nel mercato beauty è attento e scrupoloso, raramente impulsivo, dove ogni scelta e esperienza viene analizzata e discussa.

Mentre il percorso all’acquisto tradizionale prevedeva una sequenza di eventi lineari e una certa staticità dei valori del consumatore, oggi il percorso all’acquisto è scandito da multipli punti di contatto con il brand eseguiti in ordine sparso via web, dove ognuno di questi può determinare la riuscita o meno della vendita.

L’attenta consultazione di blog di bellezza e forum attivi, dove poter chiedere indicazioni e fugare dubbi, è ormai un processo consolidato.

L’analisi di siti web di riferimento come BioDizionario, dove si può trovare informazioni sugli ingredienti e sugli additivi dei prodotti cosmetici, sta diventando sempre più prassi.

L’affiliazione identitaria, emotiva e sociale con un marchio di fiducia con standard consolidati come VEGANOK, che garantisce l’assenza di ingredienti di origine animale nell’INCI, nel packaging dei prodotti, oltre che la totale assenza di test sugli animali in tutte le fasi della lavorazione del prodotto, può essere determinante.

Il percorso all’acquisto non è mai stato dunque così mutevole e fluido: basta un punto di contatto sbagliato, una recensione dal proprio influencer di fiducia, o una azione di boicottaggio sui social media per far cambiare idea anche al più fedele consumatore per sempre.

Oltre a un approccio culturalmente più consapevole dove i prodotti cruelty free, green, privi di sostanze dannose per la salute e l’ambiente, vegan friendly, hanno sempre più valore, i consumatori stanno anche ampliando il loro bisogno di prodotti richiesti: dai prodotti anti-smog alle beauty routines fino alla sostituzione di prodotti tradizionali con alternative bio.

A valle: aziende sempre più attente a quello che sta attorno al prodotto, l’esempio P&G Beauty

Come stanno rispondendo le aziende a queste nuove tendenze?

L’industria cosmetica è in continua espansione e le più grandi aziende del mondo stanno rimodulando i loro modelli di business su principi di trasparenza, sicurezza, efficacia, sostenibilità, equità e inclusione.

Ad esempio:

P&G Beauty ha recentemente condiviso gli obiettivi del suo “Responsible Beauty 2030“.

Tra questi vi è di condividere apertamente tecnologie, programmi e processi che possano aiutare l’industria cosmetica ad avere un maggiore e positivo impatto sul mondo. Come prima azione tangibile, l’azienda sta rendendo pubblica una guida completa all’utilizzo sicuro dei vegetali nei prodotti cosmetici, affinché i consumatori possano valutare gli ingredienti vegetali e decidere l’utilizzo dei prodotti.

La loro nuova piattaforma P&G Responsible Beauty illustra come siano intenzionati ad affrontare sfide sistemiche, come la salvaguardia del pianeta, con il supporto di azioni collettive. Il loro fine è supportare la migliore scienza e, allo stesso tempo, proteggere la natura: due elementi necessari che viaggiano di pari passo.

Questo esempio sottolinea come anche un colosso come P&G, che non ha mai goduto di ottima fama a livello di consapevolezza sociale e ambientale, abbia dovuto riposizionarsi in maniera radicale per poter sopravvivere in questo nuovo mercato.

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